Ebbene si, purtroppo nel 2024 mi tocca ancora vedere articoli e post, magari da 2-3mila like, dove si parla delle popolazioni medioevali come di masse di disgraziati puzzolenti allergici all'acqua.
Mio malgrado, tocca fare un po' di chiarezza in questo post dedicato.
Va detto che il concetto di "igiene" era molto diverso rispetto a quello che abbiamo noi e che ovviamente non ha senso paragonare il quotidiano di oggi con quello di ieri, tuttavia le popolazioni medioevali curavano il proprio corpo, senza se e senza ma, nei limiti delle loro possibilità economiche e tecnologiche.
Il mito del Medioevo lurido nasce nei salotti sette-ottocenteschi (come tutti i miti di questo tipo), e rientra nell'alveo della rappresentazione di un'epoca barbarica e selvaggia, lontana dal mondo "civile" e superiore raggiunto dopo.
Le terme ed edifici analoghi erano ancora abbastanza diffusi per tutto l'Alto Medioevo, in particolare nell'area mediterranea. Contrariamente all'immaginario collettivo, nei bagni pubblici era considerata buona educazione lavarsi solo mani, piedi, collo e viso.
Questi bagni erano quanto rimasto del sistema dei Romani e andarono scemando con l'andare del tempo a causa dell'incuria e degli elevati costi di gestione. I bagni di Zeuxippo a Costantinopoli funzionarono almeno fino al 713 ed erano non solo un luogo di lavaggio, ma anche di aggregazione e interazione sociale.
Ci sono analoghi esempi anche in Africa (moderne Algeria e Tunisia) così come un po' in tutta Europa, anche se questa tradizione scomparve con relativa rapidità nel mondo franco-germanico.
In particolare, al Chiesa era molto avversa all'uso dei bagni pubblici come luoghi peccaminosi e di diffusione di malattie, ma tali appelli non furono molto ascoltati.
Benchè alcuni chierici giudicassero il bagno come immorale e diabolico, è noto che anche all'interno dei monasteri l'uso di lavarsi spesso, quantomeno nei mesi caldi, fosse comune.
La maggior parte delle persone si lavava in casa con l'aiuto di apposite tinozze che permettevano di restare a bagno per molto tempo, talvolta corredate di scrittorio o tavole di legno per continuare a curare i propri affari, se parliamo di classi agiate. I poveri si accontentavano di usare dei catini, delle botti di vino svuotate oppure di andare direttamente al fiume.
Al tempo non c'era una mentalità molto scientifica, perciò il bagno era condizionato da una serie di superstizioni senza senso che per i tempi erano regole d'oro: era usanza comune credere che l'acqua penetrasse nel corpo e lo indebolisse, esponendolo alle malattie, perciò ci si lavava con addosso i vestiti e ci si preparava al bagno con del buon riposo. Si evitava di lavare le persone deboli o malate, salvo mani e viso.
In barba ad una diceria comune, i bambini non venivano lavati per ultimi con l'acqua sporca, ma in catini più piccoli e facili da maneggiare. Visto la loro tendenza a sporcarsi molto, spesso venivano puliti a pezzi.
Visto che l'acqua era considerata una sostanza potenzialmente pericolosa, per il lavaggio del viso e delle mani ci si lavava "a secco" con un panno di lana umido o con una spugna, i più fortunati la immergevano in una soluzione alcolica, olio o profumo.
Sapone, profumi ed erbe aromatiche erano conosciute e diffuse, anche se avevano effetti molto più blandi rispetto a quelli attuali ed erano ovviamente artigianali.
Rispetto ai giorni nostri, i bagni venivano fatti "in compagnia". I ricchi sfruttavano i servi per avere acqua calda e un aiuto nella pulizia, ma era comune che anche ad essi fosse concesso di lavarsi. I poveri si arrangiavano come potevano con i famigliari, ma il loro accesso all'acqua calda era limitatissimo, sfruttato per la cucina, perciò ci si lavava con acqua fredda o con poca acqua calda.
Visto lo scarso accesso all'acqua calda, specie di inverno, era comune lavarsi a pezzi.
Quali erano i popoli che si lavavano di più? Ovviamente varia in base all'epoca e all'area geografica, ma sappiamo che i Romani, gli Arabi e i Turchi erano popolazioni con un vero culto per i bagni pubblici e il lavaggio con funzione anche "sociale".
Fra i popoli germanici, i più puliti pare fossero gli scandinavi, che avevano l'abitudine di lavarsi almeno una volta alla settimana.
Per noi può sembrare poco, ma ancora fino al dopoguerra in Italia le classi popolari si lavavano solo la domenica, e nei secoli precedenti molto meno.
Riguardo alla cura del corpo, oltre ai saponi e unguenti, si usava anche uno strumento analogo allo spazzolino da denti (realizzato con dei rametti), anche se l'igiene orale era meno problematica rispetto ai giorni nostri. A parte i ricchi nobili, la disponibilità di zuccheri era scarsissima, così come di alimenti che causavano carie. Dall'altro lato però, il ruolo del dentista come lo concepiamo noi non esisteva e sovente l'unica cosa da fare in caso di un dente guasto era di toglierlo con una lama e del fuoco.
La pulizia delle mani era ritenuta importante e, per esempio, era buona educazione lavarle più volte al giorno, specialmente prima dei pasti. L'esistenza dei germi era fondamentalmente ignota, perciò il lavaggio in questo senso serviva semplicemente per pulire dallo sporco visibile.
Un discorso analogo alle mani lo possiamo fare per la cura dei piedi. Chi poteva, cambiava biancheria, scarpe e si lavava con unguenti profumati... i poveri dovevano accontentarsi della solita acqua fredda e del loro unico paio di scarpe o quasi.
Il lavaggio dei vestiti era considerato assolutamente importante, anche se non sempre possibile. I nobili si cambiavano d'abito più volte al giorno, anche cinque volte... quasi come se si lavassero a secco!
Per i poveri la cosa era molto più difficile, spesso possedevano pochissimi abiti, anche solo un paio, quindi lavarsi indossando le vesti diventava una sorta di necessità. Gli impasti pulenti elaborati con soluzioni naturali erano poco efficaci e si preferiva sempre rammendare un capo piuttosto che prenderne uno nuovo, perciò si faceva il possibile.
E... se parliamo di smaltimento dei rifiuti umani, il sistema fognario dei Romani era diventato inesistente. La regola, comune un po' in tutto il Mediterraneo, era di tenere la casa pulita e gettare lo sporco fuori. I ricchi avevano delle latrine che sfruttavano sistemi di scolo rudimentali, che poi venivano pulite da addetti ai lavori.
I poveri si arrangiavano gettando il tutto in aree preposte. Nel mondo germanico la prassi era buttare gli escrementi per strada e attendere che venissero puliti. Questa pratica non era efficace e, per esempio a Parigi, ancora durante la rivoluzione industriale le strade dei bassifondi erano impestate di fango e resti meno nobili.
Un aneddoto finale di come l'acqua fosse effettivamente pericolosa...l'imperatore Costante II fu assassinato da un suo servo con un portasapone, mentre si stava lavando alle terme!
Un articolo di Emanuele Rizzardi
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