Alla ricerca di Troia: tra mito, nomi e realtà linguistica
- Emanuele Rizzardi
- 13 ore fa
- Tempo di lettura: 4 min
1. Introduzione generale
In questo studio, ci siamo interrogati sull'identità del nome "Troia" e sul suo possibile legame con altri nomi simili trovati nei testi antichi dell'Anatolia, come "Taruiša" nei testi ittiti e "Tarwiza" nei testi luvii scritti in geroglifici. Questi nomi sono stati spesso considerati come riferimenti alla stessa città cantata nei poemi epici greci, in particolare nell'Iliade. Tuttavia, attraverso un'attenta analisi linguistica e filologica, abbiamo cercato di verificare se questa identificazione sia davvero fondata.
2. Il nome "Troia" nei testi greci antichi
Nei testi greci, il nome Troia appare in diverse forme. Le principali sono:
Τροία (Troía)
Τροίη (Tróē)
Τρώη (Trṓē)
Τρώα (Trṓa)
Queste varianti derivano da un nome etnico: "Tros", che secondo la tradizione mitologica sarebbe stato un re troiano. Da questo nome personale si è formato l'etnico "Troiani" e da qui il toponimo "Troia". La documentazione mostra che Troia era usato per indicare sia la città sia i suoi abitanti, anche se in alcuni casi si usavano anche altri nomi, come "Ilio" (da Ilo, altro re mitico).
3. Il nome "to-ro-ja" nei testi micenei
Nei testi micenei, scritti in Lineare B, troviamo il termine , che potrebbe sembrare collegato a "Troia". Ma un'analisi attenta mostra che non è così semplice.
Il termine è un nome femminile, forse un nome di persona, che appare in contesti legati a elenchi amministrativi di beni o grano. Non è quindi chiaramente un toponimo. Inoltre, la struttura della parola non corrisponde a quella attesa se si trattasse di "Troia". Mancano elementi fonetici fondamentali. Per esempio, in greco la forma "Troía" richiederebbe una trascrizione in Lineare B diversa, come .
4. Differenze tra to-ro-ja e Troia
Le forme come non possono derivare direttamente da "Troia" per motivi fonetici. Il suffisso -ja nelle parole micenee indica un femminile o un'appartenenza, ma la parte iniziale "to-ro" non riflette esattamente la radice indoeuropea da cui si pensa derivi "Troia". Inoltre, il sistema di trascrizione del Lineare B rende improbabile che ci si riferisse alla città di Troia con quella forma.
Secondo le regole della fonetica storica, soprattutto la cosiddetta Legge di Sievers-Edgerton, il suffisso -ja può variare a seconda della lunghezza della vocale che lo precede. Questo ci aiuta a capire che può derivare da una radice diversa da quella che ha dato origine a "Troia".
5. I nomi anatolici: Taruiša e Tarwiza
Nei testi ittiti, troviamo il nome "Taruiša". Alcuni studiosi hanno ipotizzato che questo fosse il nome anatolico di Troia. Ma questa idea presenta diversi problemi. In primo luogo, non abbiamo prove archeologiche o geografiche sicure per localizzare Taruiša esattamente dove si trovava Troia.
Inoltre, la forma del nome e la sua evoluzione linguistica non combaciano con quella di "Troia". Taruiša ha una struttura tipica dei toponimi anatolici, con il suffisso -ša che indica località. La radice Taru- è anche attestata in altri nomi anatolici, senza alcun collegamento evidente con la Troia omerica.
Anche il nome "Tarwiza", attestato in geroglifici luvii, è stato messo in relazione con Troia. Ma anche in questo caso, la distanza linguistica è notevole. I significati possibili di Tarwiza possono riferirsi a elementi naturali o geografici (ad esempio, "dei tre villaggi" o "del fiume fluente") e non a una città di importanza epica.
6. Confronto tra i tre nomi
Confrontando "Troia", "Taruiša" e "Tarwiza", emergono differenze notevoli:
La forma greca presenta una derivazione chiara da un nome di persona (Tros).
Le forme anatoliche hanno radici e suffissi tipici della lingua ittita e luvia.
Non ci sono passaggi fonetici credibili che colleghino i tre nomi in modo diretto.
Questo significa che, pur sembrando simili, i nomi non hanno una storia comune dal punto di vista linguistico.
7. La questione culturale e mitologica
Nel mondo antico era comune che città diverse avessero nomi simili o che lo stesso nome venisse attribuito a luoghi differenti. A volte ciò avveniva per motivi mitici: coloni che fondavano nuove città e davano loro il nome della patria. È possibile che Troia sia diventata un nome "trasportato" in altri contesti, ma ciò non prova che i nomi anatolici si riferissero alla stessa città della leggenda greca.
8. Sul rigore storico
Dopo aver esaminato i dati linguistici, storici e filologici, possiamo concludere che:
Il nome "Troia" in greco ha un'origine diversa da quella dei nomi anatolici.
Le somiglianze tra "Troia", "Taruiša" e "Tarwiza" sono solo apparenti.
Non ci sono prove solide per identificare la città greca con i toponimi anatolici.
Usare semplici somiglianze tra nomi per avanzare ipotesi storiche o linguistiche senza fondamento è un errore metodologico grave. Questo tipo di approccio, che potremmo definire "fantarcheologia" o "fantalinguistica", si basa più sul desiderio di trovare connessioni a tutti i costi che su analisi scientifiche rigorose. Le somiglianze accidentali tra parole di lingue diverse non possono essere considerate prove. Occorre invece un'indagine approfondita, basata su criteri storici, linguistici e filologici solidi.
9. Considerazioni finali
Il fascino della storia di Troia ha portato molti a cercarla ovunque nei testi antichi. Ma l'analisi linguistica ci insegna che non tutte le coincidenze sono significative. Per capire veramente il passato, dobbiamo basarci su prove sicure e su metodi precisi. Questo studio ci ricorda che, anche quando i nomi sembrano simili, le loro storie possono essere molto diverse.
Un articolo di Emanuele Rizzardi
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