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Immagine del redattoreEmanuele Rizzardi

Origine della lingua albanese: facciamo chiarezza

Aggiornamento: 6 set 2023

Spesso si sente dire che l'albanese è "una lingua antichissima", addirittura la più antica a noi conosciuta.

Questa affermazione non è del tutto errata, ma è una semplificazione che ora andremo ad approfondire insieme ad altre domande.


Quanto è antico l'albanese?


Dell’albanese si dice così per una sorta di illusione prospettica. Ovviamente le lingue sono tutte ugualmente antiche, perché tutte risalgono alla Preistoria remota nel senso che sono tutte più o meno discendenti dirette di una loro forma precedente prendendo ad esempio la genesi "prelatino, latino, volgare romanzo, italiano" (non importa se da una sola o più; comunque da lingue antichissime); però è anche innegabile che, per esempio, di italiano si possa parlare solo dall’Alto Medioevo in poi, perché prima era semplicemente uno dei tanti latini volgari. Se il latino non fosse attestato e non esistessero le altre lingue neolatine, invece, si potrebbe estendere la definizione di italiano anche all’Antichità.


Quindi da dove arriva l'antenato diretto dell'albanese attuale?

In realtà non ne siamo certi perchè mancano le fonti scritte e quindi tutto quanto sappiamo lo deduciamo con una disciplina che si chiama "linguistica ricostruttiva" o "linguistica comparativa". Si ricostruisce una lingua partendo dal materiale disponibile di altre lingue.

Le tre correnti di pensiero attualmente considerate sono:


- Albanese (antico) come lingua indoeuropea (al pari del latino e del gallico per esempio).

- Albanese (antico)come lingua sorella del Trace e del Daco.

- Albanese (antico) come una delle tante lingue del gruppo illirico, che comprendevano anche il Pannonico d'Ungheria e il Mesappico di Puglia, oggi estinte.


La tesi più solida, a nostro parere, è la terza.


Detto questo, possiamo suddividere "l'albanese" in diverse lingue antecedenti: - pre-protoalbanese prelatino; ossia "l'albanese" illirco parlato prima della dominaziona latina - pre-protoalbanese preslavo; ossia "l'albanese" illirco con influssi latini parlato prima della dominaziona slava - protoalbanese. L'antenato diretto dell'albanese

- L'albanese vero e proprio, "moderno", al pari dell'italiano, nato nel Medioevo e diffuso in forma scritta.

L’illirico è coevo al pre-protoalbanese prelatino (non tutto l’illirico era pre-protoalbanese prelatino; gran parte dell’illirico si è estinto e basta).

Siccome l’illirico non è (finora) attestato da alcun testo (e si è tutto estinto tranne l'antenato dell’albanese), siamo in una situazione, per rendere l'idea, come se il latino non fosse attestato in forma scritta e tutte le lingue neolatine diverse dall’italiano non fossero mai nate. In sostanza parliamo di pre-protoalbanese prelatino, come di uno fra i varî dialetti illirici. Siccome prima del pre-protoalbanese prelatino c’è direttamente l’indoeuropeo preistorico, ecco che l’albanese (in particolare il pre-protoalbanese prelatino) risale al II. millennio a.C., l’epoca dell’ittito, del vedico e del greco miceneo (anche se più recente che l’accadico, il sumerico, l’eblatico e l’egizio); solo che, a differenza di queste lingue, non è attestato e quindi vale tanto quanto tutti gli altri pre-proto- (pre-protoceltico, pre-protogermanico), con l’unica differenza che gli altri pre-proto- (tranne il pre-protoarmeno) si sono sviluppati in più lingue, l’albanese in una sola (o, meglio, in un unico diasistema di dialetti, come l’armeno).

Attenzione al fatto che l'albanese moderno non è un gruppo unico e monolitico, ma possiamo dividerlo semplicemente in: ghego (albania e Kosovo), tosco (Grecia e Albania meridionale), arbëreshe (Puglia), arvanitico (Grecia meridionale)



Situazione linguistica in epoca preellenistica


Perchè non abbiamo prove scritte del pre-protoalbanese e dell'illirico?


Non abbiamo una risposta precisa a questa domanda, ma le ipotesi più gettonate sono:


- Che la forma scritta fosse utilizzata solo raramente e su forme deperibili (ipotesi possibile).

- Che queste popolazioni non scrivessero affatto (ipotesi improbabile).

- Che queste popolazione abbiano scritto nelle lingue di altri popoli (greco e latino). Questa è l'ipotesi più probabile; se ci pensate anche i Goti hanno adottato inizialmente la scrittura in lingua latina.


Perchè il protoalbanese è si è evoluto nell'albanese attuale, mentre le altre lingue illiriche si sono estinte?


Siamo certi che le lingue diverse dal protoalbanese siano state tutte assimilate dal latino o dal greco, creando una lingua nuova, oppure venendo assorbite. Questo processo è stato particolarmente forte in quanto Illiri e Pannoni sono stati una parte importantissima dell'esercito romano (stessa sorte capitata al Trace). Probabilmente gli antenati degli albanesi hanno subito molto meno la latinizzazione e sono rimasti in un territorio impervio e isolato, grossomodo l'attuale Albania orientale e il Kosovo.


Sull’illirico dobbiamo aggiungere che si tratta di un’etichetta usata dagli Antichi senza una gran precisione linguistica: con ogni probabilità includeva il pre-protoalbanese preromano, ma di sicuro anche altre tradizioni (estinte), fra le quali non c’è dubbio che fosse anche la lingua dei Frigi (Brigi) rimasti nella Penisola Balcanica; soprattutto, poi, è molto verosimile e credo anche dimostrabile che ci fossero pure parlanti di lingue proto(balto)slave (fra Liburnia e Dalmazia interna).

Perchè è sbagliato tradurre parole antiche usando l'albanese moderno o dire che le parole del greco antico sono albanesi?


Ne abbiamo parlato QUI


Un articolo di Guido Borghi ed Emanuele Rizzardi


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5 Comments


Sacerdote francese 1332

Poiché Latini e Albanesi soffrono sotto il giogo insopportabile e la schiavitù estremamente terribile dei loro odiosi capi Slavi che detestano (il popolo è tormentato, il clero umiliato e oppresso, i vescovi e gli abati spesso tenuti in catene, i nobili diseredati e tenuti in ostaggio , chiese episcopali e altre chiese sciolte e private dei loro diritti, e i monasteri in decadenza e in rovina) essi crederebbero tutti di consacrare le loro mani nel sangue dei suddetti Slavi se si presentasse davanti a loro un principe Francese che essi potrebbero fare capo della loro guerra contro i malvagi Slavi, i nemici della nostra vera fede.  Con l'aiuto dei suddetti Albanesi e Latini, mille cavalieri Francesi e…


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blertatoli
Sep 07, 2023

Ci sono diverse spiegazioni per cui non si trovano prove scritte in illirico. E una probabilità è anche quella che possano aver usato il greco o il latino per scrivere i testi scritti. Ma la domanda nasce spontanea; dove sono? Sta di fatto che nella penisola balcanica (Albania odierna compresa) i turchi e l’Impero ottomano hanno distrutto per 500 anni tutto Per imporre la loro lingua e religione. Ma non sono riusciti a far sparire la lingua albanese. E la Toponomastica è la prova inconfondibile del legame diretto con l’illirico oltre ai nomi di persone derivanti dai tempi antichi. Prove che si trovano in luoghi antichi/sacri ecc. ma non nella forma del vero testo scritto.

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derbysmith
Aug 02, 2023

"però è anche innegabile che, per esempio, di italiano si possa parlare solo dall’Alto Medioevo in poi, perché prima era semplicemente uno dei tanti latini volgari"


Tutti i testi altomedievali definiti come "italiano" sono per me un altro idioma, graficamente, lessicalmente, foneticamente, ortograficamente diverso dall'idioma in cui sono cresciuto. Un pre-italiano, se preferite. Tanto che talvolta ho bisogno della traduzione nella lingua che attualmente parlo. Perciò per me non è innegabile.


Inizierei a parlare di Italiano vero e proprio a partire dall'epoca bassomedievale, con il Decameron o la Commedìa - e anche lì, il linguaggio utilizzato è comunque differente da quello che uso oggi, nessuno nello stato italiano parla come Dante, al massimo parliamo come Manzoni inclusi pleonasmi e anacoluti.

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bryology
Jul 08, 2023

L’arbereshe però si parla principalmente in Calabria- Basilicata e Sicilia, non in Puglia

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ergi2009
Jan 20
Replying to

Anche in Puglia San marzano in provincia di Taranto, casalvecchio in provincia di Foggia ne sono una testimonianza

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