L'esperimento sui bambini di Federico II, anche noto come "esperimento dei linguaggi", è un famoso episodio pseudostorico che coinvolge l'imperatore Federico II di Svevia nel XIII secolo e rientra nel novero delle leggende Medievali che hanno fatto una grande fortuna a partire dal 1800.
Si tratta di un aneddoto che ha suscitato grande interesse nel campo della psicologia e dell'educazione e che, disgraziatamente, è stato messo in atto davvero messo in atto nella prima metà del'900 in ambiente germanico e anglosassone.
Secondo la leggenda, Federico II desiderava scoprire quale fosse la lingua originaria dei bambini, quindi ordinò ai dei custodi di crescere dei neonati senza alcun contatto verbale o fisico, salvo le necessità basiche di alimentazione e cura della persona.
Senza contatti o parole, in teoria, i bambini avrebbero iniziato spontaneamente a parlare la lingua primordiale del genere umano. Il dibattito del tempo ipotizzava potesse essere il latino, il greco, l'egizio, il frigio o l'aramaico (no, non l'illiro-pelasgo-albanese).
L'esperimento finì malissimo: i bambini non solo non svilupparono alcuna abilità linguistica, ma in assenza di cure, morirono in massa e questo convinse l'imperatore a terminare la prova senza successo.
è importante notare, se non è ovvio, che ci sono stati casi documentati di bambini cresciuti in isolamento o in condizioni di privazione sociale e linguistica, i quali hanno sofferto di gravi ritardi nello sviluppo cognitivo e linguistico; si parla comunque di pochi sopravvissuti alla moria generale. Questo ha dimostrato l'importanza cruciale dell'interazione sociale e del linguaggio nella crescita e nello sviluppo dei bambini, ma non è il momento di parlare di pedagogia. Non esiste una lingua primordiale e, senza uno stimolo linguistico, un essere umano rimane muto, non impara nemmeno a sillabare.
Fin qui ok, peccato che questo esperimento sia appunto una leggenda non documentata, basata su fonti ostili a Federico e che è di fatto un rimpasto di leggende precedenti.
Ce ne parla Salimbene di Adam, un frate francescano e cronista che di Federico dice essere "un uomo pestifero e maledetto, scismatico, eretico ed epicureo, corruttore di tutta la terra".
Chi è ostile a Federico certamente appioppato al sovrano colpe non sue, prendendo leggende antiche e modificandole a piacimento. Esiste infatti una storia di Erodoto, che appioppa al faraone Psammetico il tentativo di far crescere in isolamento con un pastore muto due bambini per capire se avrebbero parlato l'egizio o il frigio e, CASUALMENTE, iniziarono a parlare il frigio.
Federico II è sempre oggetto perfetto per leggende che continuano a spuntare come funghi anche ai giorni nostri. La sua figura negli ultimi decenni si è ammantata del mito di sovrano multiculturale buono e illuminato, pacifico e rispettoso di tutte le religioni, forse a causa del suo rifiuto di partecipare alla crociata.
Si dimentica che, da uomo del suo tempo, non si fece problemi a giustiziare prigionieri di guerra durante l'assedio di Parma o a deportare i musulmani di Sicilia. è importante perciò avere su di lui un giudizio storico e acritico, non influenzato da "quello che mi piace/non mi piace".
Un articolo di Emanuele Rizzardi:
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