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Immagine del redattoreEmanuele Rizzardi

La religione “Gentile” ieri e oggi (ita/eng):

Aggiornamento: 23 feb 2021

L'Associazione culturale Byzantion ha il piacere di ospitare l’Associazione Tradizionale Pietas, per parlare della fede pagana ieri ed oggi 1) Iniziamo inquadrando un po’ la vostra associazione, come vi muovete e quali sono i vostri scopi

L’Associazione Tradizionale Pietas nasce ufficialmente nel 2005 e.v. per promuovere, diffondere e rivalorizzare la cultura classica con particolare attenzione ai molteplici aspetti dei sani valori della spiritualità greco-romana. Essa organizza conferenze, convegni, visite guidate, pubblica la rivista “Pietas” e promuove ogni tipo di iniziativa che sia conforme alle finalità dell’associazione.

In merito al settore dedicato alla religione classica, questi si è sviluppato in maniera esponenziale nel corso degli anni, con una intensa crescita del numero dei praticanti, con la costruzione di templi in diversi luoghi d’Italia e con la collaborazione con analoghe organizzazioni estere, già riconosciute come enti religiosi gentili nei rispettivi ordinamenti nazionali, quali ad esempio i gruppi YSEE e Thyrsos in Grecia.

Conseguentemente a tutto ciò è nata l’esigenza di un ente giuridico per la religione classica, motivo per il quale i membri del direttivo dell’ATP hanno fondato l’associazione religiosa “Pietas – Comunità Gentile” nel dicembre 2020 e.v.

2) Come è nata l’idea di realizzare quello che avete fatto?


Le radici di questo intento sono molto lontane. Gianfranco Barbera, nel 1961 era ancora un ragazzo, desideroso di poter intraprendere la religione romana, ma all’epoca non esisteva nulla di ufficiale che potesse riferirsi ad essa. Cresciuto, negli anni settanta aderì alla CEUR, il Centro Ermetico Universale Romano, il quale cercava di raccogliere tutti i filoni di pratica sapienziale che potessero avere origini antiche. Tra questi emergeva la Schola Philosofica Classica Italica, prettamente ermetica e pitagorica, alla quale aderì. Nel 1981 venne iniziato all’ermetismo classico e da allora incominciò la sua formazione sacerdotale. Divenuto responsabile per la Calabria per il suo maestro dell’accademia ermetica “Pitagora” di Bari, lavorò per la crescita della medesima e per la diffusione delle dottrine tradizionali. All’età di diciotto anni anch’io aderii a questo percorso profondamente affascinante. Dai rapporti con eminenti ermetisti d’Italia e dalla sperimentazione della pratica romana, nacque l’idea di fondare l’Associazione Tradizionale Pietas per riproporre i valori di equilibrio, salubrità e realizzazione spirituale trasmessi dalle dottrine sapienziali antiche e dare un punto di riferimento sano e stabile a chiunque cercasse ciò e ne avesse bisogno.

3) Che differenza c’è fra la religione gentile di ieri e di oggi?


Nel piano dottrinale non v’è nessuna differenza. Tutto ciò che possiamo apprendere da Plutarco su Numa Pompilio, tutto quello che ritroviamo attribuito a Pitagora, i profondi sentimenti ed insegnamenti espressi dal Pontefice Massimo ed Imperatore Marco Aurelio, le dottrine platoniche e neoplatoniche, insomma tutto ciò che proviene dall’enorme bagaglio culturale della religione antica non discosta dalla spiritualità delle gentilità contemporanea. Le uniche differenze sono in alcune “forme” rituali che già in antico mutavano con i tempi e si adattavano ai costumi. Ad esempio in alcune epoche i giochi gladiatori erano parte del rito, in altre no. I sacrifici animali erano più o meno intensi in base ai momenti storici (e relativamente alla ricchezza che circolava in quei momenti). Chiaramente certe forme sono inadattabili alla cultura ed al sentimento contemporaneo e volerle praticare oggi sarebbe insensato. Anche se bisogna ammettere che sarebbe eticamente più corretto mangiare la carne di un animale sacrificato che non quella di una bestia proveniente da un allevamento intensivo dove, notoriamente, l’animale vive male e viene macellato come se fosse più un oggetto che un individuo. Dalle fonti antiche sappiamo che l’animale doveva essere allevato felice per evitare di contaminare con sentimenti di tristezza gli animi di chi lo avrebbe mangiato dopo il sacrificio, sappiamo che doveva essere “giocato” e condotto a festa presso il tempio e che se rifiutava di salire sull’altare (segno di paura, sentimento negativo per lo spirito) non poteva essere sacrificato, altrimenti gli Dei si sarebbero offesi. Nonostante questa breve nota, doverosa più per onestà intellettuale che per altro, oggi il sentimento religioso gentile non percepisce la necessità del sacrificio cruento ma, adeguatamente all’epoca corrente, si soddisfa dei profumi degli appositi incensi, delle focacce di farro e delle libagioni di vino e latte, come era del resto già d’uso nell’orfismo, forma di tradizione gentile che ebbe ampia diffusione in Magna Grecia, area italiana dalla quale ha origine la nostra comunità.

4) Che rapporto avete con la continuazione della fede gentile lungo il medioevo? Considerando la continuità dei filoni provenienti dall’area napoletana, sviluppatasi attorno ad Olimpio ed agli altri sacerdoti perseguitati sotto l’imperatore Teodosio, i quali diedero vita al filone ermetico italico, direi che ci siamo agganciati ad una continuazione diretta, ben riemersa già con Giorgio Gemisto Pletone e gli altri personaggi che lo seguirono nel rinascimento.

La tradizione classica è giunta ininterrotta fino ai giorni nostri attraverso tre vie: la sapienza delle accademie ermetiche e neoplatoniche italiche, i riti sopravvissuti in ambito popolare e le fonti classiche, storiche ed archeologiche. Pietas ha tenuto in considerazione tutti questi elementi già prima di avviarsi come comunità religiosa.

5) Che cosa significa essere gentili oggi?

È serbato il medesimo significato antico: incarnare innanzitutto un’etica. Essa si esprime perfettamente attraverso il concetto di Pietas: il sentimento di amore e rispetto per i familiari, per il sacro e per la terra natìa. Senza questi elementi fondamentali non ci si può definire veri e propri gentili.

Ovviamente il doveroso amore e rispetto per il sacro implica l’impegno nella pratica rituale antica, finalizzata all’evoluzione ed al miglioramento della persona, affinchè trasformi la sua condizione interiore da plumbea in dorata, da carbone in diamante, da homo di fango (humus) a vir, ossia a uomo di forza interiore (vis) che consenta di sviluppare la virtus.

6) Per “fede gentile” quale delle molteplici varianti della tradizione romana intendete abbracciare? Tutte quelle sane ed esemplari. E’ bene sottolineare che il percorso antico non è fideistico: il concetto dogmatico non appartiene alla tradizione greco-romana. Nella via gentile l’uomo ha uno strumento di sperimentazione, che è la pratica, la quale immette delle esperienze che lo conducono a verificare di persona cosa è vero e reale e cosa non lo sia. Il fatto che tutti i praticanti della Pietas giungiamo alle medesime conclusioni non è il frutto di un indottrinamento, elemento al quale siamo contrari perché lo consideriamo una violenza sull’anima, bensì è il risultato di una pratica sana che conduce alla giusta comprensione del Cosmo e delle sue Cause, che in nulla entra in conflitto con le dichiarazioni dei più alti sacerdoti ed iniziati del mondo antico.


7) Che rapporto avete con il patrimonio italiano del mondo romano? Pensate sia sufficientemente valorizzato?

Purtroppo no. Siti archeologici e templi antichi sono lasciati all’incuria. Nella vita privata io sono un archeologo libero professionista e posso dare testimonianza delle enormi difficoltà in cui debbano muoversi le soprintendenze archeologiche italiane, sempre prive di fondi e del personale necessario ad una adeguata valorizzazione del patrimonio nel nostro bel paese. Ma qui entriamo in discorsi di amministrazione politica e noi vogliamo esulare da tale mondo, però esprimiamo il nostro dispiacere a vedere troppe strutture antiche lasciate all’incuria, troppi depositi stracolmi di materiali accatastati, troppi siti non musealizzati. Speriamo che prima o poi la politica italiana smetta di fare perennemente tagli alla cultura ed alla sanità e che invece cominci a comprendere quale ricchezza enorme abbiamo nella nostra terra: oltre il 70% tra opere d’arte e beni archeologici di tutto il pianeta.

8) Siete per l’uso e la riscoperta del latino?

Certamente. Già nella rituaria utilizziamo esclusivamente inni in latino ed in greco antico.

Stiamo inoltre sviluppando un reparto associativo dedito alla formulazione di documenti ufficiali principalmente in latino, il quale sarà attivato nel più breve tempo possibile.

9) Che progetti avete per il futuro?

Tanti, tantissimi, ma preferiamo farveli scoprire con il passare del tempo e ci farebbe molto piacere se iniziaste a seguirci sulle nostre pagine social, ad esempio sulla nostra pagina facebook: https://www.facebook.com/AssociazioneTradizionalePietas dove con abbondante regolarità postiamo aggiornamenti sulle nostre attività.

Vi ringraziamo per essere stati con noi e speriamo di leggervi ancora sul nostro blog!


Grazie a voi per il vostro tempo ed il vostro spazio, che gli Dei vi siano fausti e propizi.

Ad majora semper.

dott. Giuseppe Barbera

Presidente A.T.P.

Pont. Max. Pietatis English version: The cultural Association Byzantion is happy to host the Associazione tradizionale Pietas, to talk about the pagan faith of yesterday and that of today.


1. Let us begin by trying to understand a little about your association, how do you operate and what are you goals.


Associazione tradizionale Pietas was officially born in 2005 C.E. to promote, spread and reevaluate classical culture particularly in regard to the numerous aspects of the sound values of Graeco-Roman spirituality. The Association also organizes conferences, conventions, guided tours, it publishes a periodical (“Pietas”) and it promotes any kind of initiative that is in line with the Association’s goals. As for the section devoted to classical religion, it has seen an exponential development over the years, with an intense growth, the building of temples in different parts of Italy and the collaboration with analogous foreign organizations, already recognized as Gentile religious institutions in their own national legal systems, like, for example, the groups YSEE and Thyrsos in Greece. As a result of this, the need arised for a legally recognized institution for classical religion, which is the reason why the A.T.P. board of directors founded, on December 2020 C.E., the religious association “Pietas – Comunità Gentile”.


2. How was the idea for this project born?


The roots of this objective go far back in time. It was 1961, Gianfranco Barbera was still a very young man, wishing to follow the Roman religious path, but at the time nothing official existed that concerned it. Once grown up, in the seventies, he adhered to the Roman Universal Hermetic Center (in Italian, Centro Ermetico Universale Romano or CEUR), which tried to gather all those strands of practice of wisdom that could be of Ancient origin. Among these, the Schola Philosophica Classica Italica, with its strictly hermetic and pythagoric teachings, stood out, and so he joined it. In 1981 he was initiated to classical hermetism and from then he began his priestly formation. Having been appointed as person in charge for Calabria by his master of the Hermetic Academy “Pitagora” of Bari, he worked for the growth of the school and for the spread of the traditional doctrines. When I was 18 years old, I too followed this deeply fascinating path. From the relationship with distinguished Italian hermetists and from experimentation with the Roman practice, the idea was born to found the Associazione Tradizionale Pietas, to propose again the values of equilibrium, wholesomeness and spiritual realization passed down by ancient doctrines of wisdom and to give a sound and stable point of reference to anybody looking for and needing it.


3. What is the difference between the Gentile religion of yesterday and that of today?


As far as doctrine is concerned there is no difference. Everything that we can learn from Plutarch about Numa Pompilius, everything that we find that has been attributed to Pythagoras, the profound sentiments and teachings of Pontifex Maximus and emperor Marcus Aurelius, Platonic and Neoplatonic doctrines, indeed, all that comes from the enormous cultural baggage of ancient religion does not move away from contemporary Gentile spirituality. The only differences are to be found in certain ritual “forms” which, already in the ancient world, changed with times and adapted to customs. For instance in some periods Gladiator games were part of the ritual, whereas in others they were not. Animal sacrifice was more or less frequent in relation to the different historical moments (and also in relation to the material wealth circulating in those historical moments). It is clear that certain forms of ritual are inadaptable to contemporary culture and sentiment, and it would not make sense to try and reintroduce them in contemporary practice.

Although admittedly it would be more ethically correct to eat the meat from a sacrificed animal than that from an animal bred in intensive animal farming conditions, in which, notoriously, the animal lives in a bad environment and is slaughtered in a way more befitting an object than a living being. From ancient sources we know that the sacrificial animal had to be kept happy in order to avert the possibility of contaminating the soul of the people eating it after the sacrifice with feelings of sorrowfulness; we know that the animal had to be “played” and led to the Temple in a merry environment. And, if it refused to get on the altar (a sign of fear, negative sentiment for the spirit), it could not be sacrificed, in order not to offend the Gods.

Notwithstanding this brief elucidation, needed more for reasons of intellectual honesty than anything else, today, gentile religious sentiment does not feel the need for bloody sacrifice, but, coherently with the current age, it is satisfied with the scents emanating from incense, with spect bread and with offerings of wine and milk, as it was already the case with orphism, a form of Gentile tradition widespread in Magna Graecia, the area of Italy in which our own community has its roots.


4. What is your relationship with the continuation of the Gentile faith in the Middle ages?


Taking into account the continuity of the lines coming from the Neapolitan area, which developed around Olympius and the other priests persecuted under emperor Theodosius, who gave birth to the Italic Hermetic line, I would say that we are tied to a direct line of transmission, which had already reemerged with Georgius Gemistus Pletho and the various Renaissance figures that followed in his footsteps.

The classical tradition has come to us uninterrupted along three main routes: the wisdom of the Italic Neoplatonic and Hermetic Academies, the ancient rites that still survive in our folklore and the classical sources, both historic and archeological.

Pietas had already taken all these elements into consideration before establishing itself as a religious community.


5. What does it mean to be a gentile in today’s world?


It means the same thing it meant in the ancient times: first and foremost to embody an ethics. This is perfectly conveyed by the concept of pietas: the sentiment of love and respect for one’s relatives, for the sacred and for one’s native land. Without these foundational elements it is not possible to characterize oneself as a true Gentile.

Clearly, this dutiful love and respect for the sacred also implies engaging in the ancient ritual practice, which is aimed at the evolution and the betterment of the person, so that he/she can transform his/her inner state from lead to gold, from coal to Diamond, from “human” made out of mud (lat. Humus) to “Vir”, namely a man of great inner strength (lat. Vis) that allows him to cultivate the “Virtus”.


6. Which of the many variants of the Roman tradition do you embrace as “Gentile faith”?


All the wholesome and exemplary ones. It is important to highlight the fact that the ancient spiritual path is not a fideistic one: Dogmatism does not belong in the Graeco-Roman tradition.

In the Gentile path, man has a tool of experimentation, and that is practice, which causes him to have experiences that allow him to personally verify what is true and real and what is not. The fact that all of us practicing the Pietas come to the same conclusions is not out of an indoctrination, a thing to which we strongly object because we deem it to be a form of violence on the soul, but the result of a sound practice leading to a proper understanding of the Cosmos, and its causes, a practice that is never at odds with the statements of the highest priests and initiates of the Ancient world.


7. How do you relate to the Roman archeological heritage in Italy? Do you think it is sufficiently appreciated?


Unfortunately not. Many archeological sites and ancient Temples are in a state of neglect. In my private life, I am a freelance archeologist and I can give a first hand account of the huge difficulties that the Italian archeological superintendences must confront, constantly lacking the funds and the manpower needed in order to give adequate value to the heritage of our beautiful country. Of course, these are matters of political administration and we keep ourselves distant from that world, but still we want to express our discontent in seeing too many ancient building in a state of abandonment, too many warehouses brimming with piled up materials, too many sites that have not been musealized. Let us hope that sooner or later italian politics will relent in its continuous budget cuts to culture and healthcare and, instead, start to see how much wealth we have in this land of ours: over 70% of the world’s artworks and archeological properties.


8. Are you in favour of the usage and rediscovery of the Latin language?


Yes we are. Indeed, in our ritual practice, we already make use of hymns in the ancient Greek language or in Latin.

Moreover, we are developing a department specifically tasked with redacting official documents mostly in the Latin language, that will be activated in the shortest possible time.


9. What projects do you have in store for the future?


We have a good many of them, but we would rather let you discover them in time. And we would greatly appreciate if you started following us on our social media pages, for example on our Facebook page: https://facebook.com/associazionetradizionalePietas

Where we regularly post updates on our activities.


Thank you for being with us, we hope to read you again on our blog!


Thank you for the time and the space that you have granted us. May the Gods be favorable and propitious towards you.

Ad majora semper

Dott. Giuseppe Barbera

Presidente A.T.P.

Pont. Max. Pietatis

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