Il francese è una delle lingue romanze, un ramo della famiglia linguistica indoeuropea, che include altre lingue come lo spagnolo, l'italiano, il portoghese, il sardo e il rumeno. Come le sue lingue sorelle, il francese ha le sue radici nel latino volgare, la lingua parlata dalle popolazioni dell'Impero Romano.
La Gallia, il territorio che corrisponde grosso modo alla Francia moderna, subì importanti invasioni da parte di popolazioni germaniche, in particolare i Franchi, nel corso del V e VI secolo. Ciò ha portato alcuni a chiedersi come mai il francese non è più influenzato dal fràncone antico (lingua germanica dei Franchi), la lingua ancestrale dei Franchi, rispetto al latino, la lingua dei popoli sottomessi.
Nonostante i Franchi abbiano alla fine creato un regno indipendente il francese deriva dal latino e non dal fràncone. Questa in effetti non è cosa nuova: anche in Spagna, Italia e in molte aree dell'Impero, la lingua dei Romani non viene sostituita.
In questo articolo, esploreremo le ragioni di questa derivazione.
La romanizzazione della Gallia
Prima dell'arrivo dei Romani, la Gallia era abitata principalmente da popolazioni celtiche, che parlavano una varietà di lingue celtiche appartenenti alla famiglia indoeuropea. Sebbene queste lingue abbiano lasciato alcune tracce nel francese moderno (ad esempio, termini legati alla natura come ruche - "alveare", e chêne - "quercia"), la loro influenza fu marginalizzata con l'espansione del dominio romano e dalla conseguente distruzione delle autorità celtiche.
Tra il 58 e il 50 a.C., Giulio Cesare completò la conquista della Gallia. Con la romanizzazione, il latino divenne la lingua principale della Gallia, soppiantando gradualmente le lingue celtiche. Questo processo non fu imposto con la forza, ma fu piuttosto il risultato di un’adozione culturale durata svariati secoli:
Il latino era la lingua del potere e dell'amministrazione. Tutti i documenti ufficiali, le leggi e i decreti erano scritti in latino, rendendolo indispensabile per chiunque volesse partecipare alla vita politica o commerciale.
Le infrastrutture romane favorirono la diffusione del latino. La costruzione di strade, città e mercati collegava le diverse regioni della Gallia, facilitando lo scambio linguistico.
Il latino divenne una lingua veicolare di comunicazione fra parlanti di comunità linguistiche diverse.
Il prestigio culturale del latino. La letteratura, la filosofia e l’educazione romana erano un modello di raffinatezza e progresso, rendendo il latino un elemento aspirazionale.
Il latino parlato nella Gallia, ovviamente, non era il latino classico dei testi letterari tipo di Cicerone, ma il latino volgare, una versione semplificata e colloquiale. Questa variante del latino:
Riduceva l'uso dei casi grammaticali.
Introduceva nuove strutture sintattiche più semplici.
Incorporava alcune parole e pronunce locali, creando una versione regionale conosciuta come gallo-romano.
Questa evoluzione segnò l'inizio della trasformazione del latino in francese antico.
Perché il latino prevalse sul fràncone antico
Con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente nel V secolo, le tribù germaniche iniziarono a occupare varie regioni dell’ex impero. I Franchi, una popolazione di origine germanica, si stabilirono nella parte settentrionale della Gallia. Essi diedero il loro nome al territorio (Francia), ma non la loro lingua.
Ciò che non ci sorprende affatto è che, nonostante il dominio politico e militare, i Franchi adottarono il latino come lingua amministrativa e culturale, anziché imporre il loro idioma germanico. Le ragioni sono molteplici:
Il latino era già profondamente radicato. Al momento dell’arrivo dei Franchi, la popolazione gallo-romana parlava latino da circa 500 anni. Il latino era la lingua della religione (il cristianesimo) e delle istituzioni.
Il latino era una lingua di prestigio. Per i Franchi, che erano inizialmente meno sofisticati culturalmente rispetto ai Romani, adottare il latino significava accedere a una tradizione culturale avanzata.
I Franchi trovano un sistema amministrativo che ancora funziona e che è basato sulla comprensione del latino; non hanno alcun interesse a distruggerlo.
Scrivere significava di fatto "tradurre in latino" e i dotti del tempo usavano questa lingua, non certo il fràncone antico.
I Franchi conoscevano bene il latino, ricordiamo per esempio che franchi romanizzati di lingua latina hanno elevati ruoli nell'esercito già nella seconda metà del 300 (Bautone e Arbogaste per esempio).
Sebbene il fràncone abbia influenzato il francese, questa influenza è limitata principalmente al vocabolario. Parole come guerre (guerra), blanc (bianco) e jardin (giardino) sono di origine germanica, così come alcuni nomi propri (Louis, Henri). Tuttavia, la struttura grammaticale, la sintassi e la maggior parte del vocabolario del francese rimangono saldamente latini.
Per comprendere meglio perché il francese derivi dal latino è utile confrontarlo con le lingue germaniche maggiori attualmente in circolo, come l’inglese e il tedesco.
Le lingue germaniche mantengono caratteristiche che il francese non possiede:
Casi grammaticali: Il tedesco, ad esempio, usa ancora quattro casi (nominativo, accusativo, dativo e genitivo), mentre il francese li ha completamente persi.
Ordine delle parole: Il tedesco e l’olandese seguono spesso l’ordine V2 (il verbo è il secondo elemento della frase), mentre il francese ha un ordine fisso SVO (soggetto, verbo, oggetto).
La maggior parte del vocabolario di base francese deriva dal latino (amare → aimer, videre → voir), mentre il lessico germanico ha radici diverse (lieben per "amare", sehen per "vedere"). Inoltre, anche i numeri in francese seguono chiaramente il modello latino (unus → un, duo → deux).
Oltre l'80% del vocabolario francese ha origine latina, in effetti. Questo include non solo parole quotidiane, ma anche termini tecnici e accademici un po' a tutto tondo.
Dobbiamo anche considerare un fattore non del tutto trascurabile e totalmente legato alla conversione dei Franchi al cristianesimo:
durante il Medioevo, il latino rimase la lingua della Chiesa, dell'educazione e della scienza, influenzando profondamente lo sviluppo del francese. I monasteri e le università continuarono a produrre testi in latino, garantendo una continuità culturale con l'antichità.
Quindi ricapitolando:
Il francese deriva dal latino e non dalla lingua germanica dei Franchi (estinta forse nel IX secolo in seno ai Franchi) per ragioni storiche, linguistiche e culturali e di realpolitik. La romanizzazione della Gallia introdusse il latino come lingua dominante, e questa si radicò profondamente nella popolazione locale. Nonostante le invasioni germaniche e il dominio politico dei Franchi, il latino mantenne il suo prestigio e divenne la base della lingua francese, mentre il protogermanico lasciò solo un’impronta superficiale. Questa evoluzione storica e linguistica spiega perché il francese, oggi, rimanga una lingua romanza strettamente legata alle sue origini latino
Un articolo di Emanuele Rizzardi e Luca Sirgianni
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