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Haust Volk Fest 2025



La terza edizione di Haust Volk Fest, iniziata sotto i peggiori auspici, si è conclusa sotto un sole luminoso di fine estate. Gli intrepidi organizzatori, i rievocatori e i visitatori hanno dovuto affrontare, nei primi giorni della manifestazione, quella che sembrava l’ira di tutti gli dèi nordici.


Thor, con il suo martello vorticante, ha scatenato tuoni e pioggia sul villaggio ricostruito in cima al Parco delle Gorche di Vigo Meano, dove si erano radunate le “tribù” ospiti dell’evento: la Tridentum Farae di Trento, i Tyrslog di Roma, Svinfylking di Bergamo, Skovbjorn Vento, Ulvetann Trentino Alto-Adige e i Vigr Vel di Reggio Emilia.


Dopo un giovedì difficile, anche il venerdì non ha risparmiato venti impetuosi, pioggia battente e grandine. Eppure, nessuno si è arreso. Tutti attaccati ai pali delle tende perché non volassero via. Solo il gregge di capre che pascolava nelle vicinanze guardava il maltempo con occhi guardinghi nel timore di essere sacrificato per placare la furia degli dèi nordici. Ma si sono salvate anche loro.


Gli spettacoli musicali serali, nonostante tutto, non si sono mai fermati, e il pubblico ha risposto con entusiasmo e partecipazione. A rendere l’atmosfera ancora più conviviale hanno contribuito la cucina semplice ma gustosa e l’immancabile birra schiumosa, capaci di riportare il buonumore e rinsaldare lo spirito festoso della manifestazione.

Tre giorni, dunque, di musica folk e metal, cultura, sfide e giochi da tavolo, vissuti con la spensieratezza di chi ama queste manifestazioni come occasione di incontro e di riscoperta di un passato spesso giudicato solo “barbarico”.


Alla giornata conclusiva, cui ho assistito personalmente, gli organizzatori hanno offerto un pomeriggio denso di contenuti.

L’aspetto storico è stato affidato ad Andrea Sommavilla, archeologo dell’associazione Castelli del Trentino. Attraverso le parole di Paolo Diacono, monaco longobardo dell’VIII secolo autore della Historia Langobardorum, Sommavilla ha ricostruito la presenza longobarda nella nostra provincia, intrecciandola con le vicende dei castelli e dei manieri dell’epoca.


armatura e scudo
armatura e scudo

Tra i personaggi evocati, spicca Alachis, il duca ribelle che, nel VII secolo, difese Trento ma finì per opporsi al re longobardo Cuniperto, pagando con la vita la sua sfida. Non meno rilevante fu Secondo da Non, figura culturale di primo piano, autore di una breve storia dei Longobardi citata dallo stesso Paolo Diacono, e rappresentante di una visione dottrinale autonoma rispetto a quella romana.

Sommavilla ha inoltre ricordato come molti castelli longobardi furono distrutti o saccheggiati durante la calata dei Franchi del 588 d.C. Tra i manieri menzionati: Tesana (Castel Sanzeno), Maletum (Castel Meltina), Vitianum (Castel Vezzano) e Valaenses (Castel Volano).


Subito dopo, la scena è cambiata radicalmente: dai libri alla spada. Nel prato si è formato il cerchio dei guerrieri accaldati da un sole che arroventava armature e imbottiture. Gli scontri, violenti nella forma ma regolati nello spirito, sono sempre terminati con al massimo qualche contuso leggero e sempre con un abbraccio fraterno.

Il pubblico numeroso ha confermato il valore di una festa che, anno dopo anno, conquista sempre più partecipanti. In un mondo dominato dalla virtualità, iniziative come Haust Volk Fest offrono uno svago autentico, radicato nella natura e nella memoria storica, capace di unire cultura e divertimento.


Come sottolinea Aron Biasiolli, nonostante il maltempo, la scommessa è stata vinta, soprattutto nella giornata di domenica, che ha richiamato diverse centinaia di persone. L’investimento per ampliare il campo e aumentare il numero dei gruppi storici ha dato frutti evidenti. Resta solo una nota di rammarico: il silenzio delle istituzioni, che ancora non considerano manifestazioni di questo tipo meritevoli di sostegno.

Gli organizzatori – in primis Daniele Stefani, presidente dell’associazione Tempio del Lupo, insieme alla Tridentum Farae, ad Aron Biasiolli, Mattia Endrizzi e a tutte le donne e gli uomini che hanno reso possibile questa edizione – hanno già annunciato l’intenzione di proseguire anche il prossimo anno. L’obiettivo: proporre nuove storie, nuove battaglie, ulteriori approfondimenti culturali e una sempre maggiore fedeltà storica.

Tutto questo, naturalmente, sotto lo sguardo vigile – e speriamo benevolo – di Odino… o magari di Thor, pronto a brandire ancora il suo martello.


Accampamento longobardo
Accampamento longobardo

Haust Volk Fest 2025 resterà un’impresa degna di essere narrata in una cronaca vichinga.


Video:



Articolo di Nicola Messina


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