L'Associazione culturale Byzantion ha il piacere di ospitare Stefano Vincenzi, che ci parlerà del suo ultimo libro “Oltre i Confini dell'Impero”:
1)Parlaci di te, di che cosa ti occupi e della tua formazione
Sono il responsabile della Consulenza Legale del Gruppo Mediobanca e un appassionato di storia, in particolare di quella sull’Impero Romano d’Oriente.
2)Perché il tuo interesse per il mondo bizantino?
È iniziato al liceo, il Torquato Tasso di Roma, ed è aumentato per gradi. Forse perché ho sempre preferito Ettore ad Achille, o forse perché nella sintesi della storia che insegnano al liceo ho percepito un lato nascosto, come se la storia la scrivessero i vincitori e i Romani d’Oriente erano morti tutti per difendere la loro fede, la loro storia e la loro cultura, spesso anche tradita. Ma dal rogo immenso in cui erano stati lasciati ad ardere, anche dai cattolici, gli ultimi difensori dell’Impero erano partite delle scintille che avevano acceso il Rinascimento in Europa e l’Impero Russo. Mentre leggevo e studiavo ho capito che la nostra cultura e il nostro essere ancora occidentali non ci è stato tramandato e insegnato – con una immagine - dai monaci amanuensi, come ci vuole far credere la storiografia cattolica, ma dall’Impero d’Oriente, che per almeno altri nove secoli ha protetto e difeso tutto l’Occidentale, dalla la cultura classica a quella cristiana, dall’arte della guerra alla medicina.
3) Quando hai deciso di iniziare a scrivere e quando di iniziare a pubblicare?
Quando, continuando a leggere e a cercare, hanno cominciato a prendere corpo e a materializzarsi nella mia immaginazione uomini e donne, eroi e traditori, principe e principesse, grandi guerrieri e imperatori
4) Cosa vuoi trasmettere con i tuoi libri?
Noi siamo figli di Costantinopoli, alcuni sono traditori, alcuni eredi, altri sono inconsapevoli delle loro origini. Se non ci fossero state le mura di Costantinopoli fatte di pietra ma cementate di sangue, di fede e di cultura, oggi scriveremmo in caratteri arabi e leggeremmo il corano.
5) “Oltre i confini dell’impero”, terzo capitolo di una saga. Accennaci qualcosa.
È il capitolo conclusivo della saga di Costantinopoli in cui racconto, in maniera romanzata, attraverso le vicende di vari personaggi, come il “mondo” bizantino sottovalutato e non capito sia passato in occidente e abbia concorso a formare le basi simboliche e culturali dell’Impero d’Occidente, anche nella inconsapevolezza delle popolazioni barbariche occidentali o nella consapevole volontà di oscurare.
6) Sempre riguardo alla saga, qual è il filo conduttore che unisce i tre romanzi?
Ho cercato di raccontare uno scenario di guerra, amore, cultura e ferocia realistica, - che tiene sempre conto della realtà dei personaggi dell’epoca – le vicende che vanno da Romano Lecapeno a Basilio II, dai pirati, ai rinnegati, dai grandi marinai e cavalieri, alle donne che hanno scritto la storia, che poi le ha volute dimenticare perché troppo lontane dal modello barbarico-cattolico.
7) Descrivici i personaggi principali e come li hai costruiti.
Quasi tutti i personaggi sono realmente esistiti, ma spesso nascosti tra le pieghe della storia. Ho cercato di farli muovere come ho immaginato si muovessero nella realtà del loro tempo e ho cercato e ricostruito le motivazioni e i loro sentimenti, che il cronista non può e forse non deve raccontare, ma che esistono e spesso determinano la storia. Ho dato spiegazioni e interpretazione a eventi, sentimenti e ragioni in un contesto che vuole essere un romanzo 2 con componenti di guerra e onore, amore e sesso, storia e fantasia.
8) Hai mai pensato di scrivere qualcosa al di fuori del mondo bizantino?
Si mi sto attingendo a scrivere un nuovo romanzo, che spero sia il primo di una trilogia, ma non ti svelarti né il titolo né il periodo, ti dico solo che parlo della primavera dei popoli.
9) Quanto c’è di vero e quanto di romanzato nei tuoi testi?
In percentuale forse il 60 è verità e il 40 è fantasia, ma il confine è soffuso e mutevole come quello tra il mare e la terra.
10) Chi è un autore che ti ha ispirato a scrivere?
Come storici Steven Runciman e Léon Gustave Schlumberger, come romanzieri ne citerei uno, Bernard Cornwell, ma non è il solo.
11) Progetti per il futuro?
Scrivere la mia nuova trilogia, come dicevo, ma senza mai dimenticare e celebrare Costantinopoli!
Ti ringraziamo per essere stata con noi e speriamo di leggerti ancora sul nostro blog!
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