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Immagine del redattoreEmanuele Rizzardi

Il significato dei fiori rossi nei mosaici. Di Julia Matveyeva

Un fantastico articolo del nostro ospite Julia Matveyeva sui fiori rossi nei mosaici bizantini, con anche una nuova convezione per il suo ultimo libro!



"Sapete cosa significano i fiori rossi con la croce nei mosaici bizantini?

Li possiamo notare ovunque: a Sant’Apollinare Nuovo sulle tende del cosiddetto palazzo di Teodorico; a Sant’Apollinare in Classe nell’altare sopra gli archi dei vescovi; a San Vitale intorno al medaglione con l’Agnello; nei ritratti degli apostoli ; nell’arco dell’altare.

Se un simbolo veniva esposto in posti così importanti, voleva dire che gli si dava un significato enorme.

Stupisce ancora di più che questi fiori li troviamo a volte su dei piccoli piatti, il che vuol dire che avevano un legame con il cibo. Ci sono tantissimi esempi del genere: questi fiori coprono l’intero soffitto del mausoleo di Galla Placida e il soffitto sotto gli archi a San Vitale ; li possiamo vedere anche sui vestiti dei personaggi ritratti con l’imperatrice Teodora.

Di che fiori misteriosi si tratta? Perché sono così importanti per l’arte bizantina? I primi cristiani li usavano ovunque dagli affreschi nelle catacombe ai tessuti e ai mosaici imperiali. Gli studiosi hanno cercato a lungo questi fiori insoliti.

Pensavano fossero rose, simbolo fioritura, bellezza e sfarzo, ma allo stesso tempo di veloce decadimento e morte.

È molto difficile immaginarsi che un simbolo simile potesse essere importante per i cristiani nei mosaici, dove si racconta che Cristo dà la vita e la risurrezione. Inoltre, le rose non avevano un legame con il cibo. Ma si è scoperto che c’è un altro fiore, simile alla rosa. Persino nel nome contiene il suffisso “rose”.

Si tratta della malva, che in italiano si chiama “alcea rosa”, “malvarosa” o “malvone”; in tedesco “Stockrose», «Pappelrose», «Bauernrose» o «Garten-Stockrose»; in francese «Passe-rose», «Passerose» o «Rose trémière»; in polacco «Malwa różowa», «prawoślazem różowym» ecc.

La malva ha una simbologia completamente diversa.

Si è scoperto che questo fiore era noto già nell’antichità e nel periodo pre-agricolo la malva era il nutrimento più semplice e salutare, appagava la fame e la sete, teneva in salute e si usava in medicina. La malva era anche un fiore sacro con il quale nutrivano i defunti per dare loro vita. Ne abbiamo testimonianza in Esiodo, Pitagora, Platone e Aristotele.

Anche Orazio disse: “Mio cibo sono la cicoria, la malva e il miele selvatico”.

Perciò i cristiani usano questo fiore per parlare della comunione con il corpo di Cristo. Questo fiore lo troviamo anche nelle prosfore.

I cristiani cominciano a mettere una croce sopra o accanto al fiore per dire che questo cibo è il pane e il corpo di Cristo. Inserendo la croce i cristiani volevano dimostrare che non si trattava più dell’antica malva, ma della nuova malva, che è il prototipo del pane, cioè del vero corpo di Cristo che veramente può dare la vita dopo la morte. In alcune lingue la malva è legata direttamente al pane e alle prosfore: per esempio, in arabo il nome della malva è «hubeza» che ha la radice in comune con «hubz», pane; in russo e in ucraino uno dei nomi della malva la lega non solo al pane, bensì al pane eucaristico, perché si chiama “prosfornik”!

Che significato hanno questi fiori nelle diverse parti della chiesa e nei vestiti dei personaggi? Potrai trovare una risposta a tutte queste (e molte altre) domande nel libro di Matveyeva Julia sui mosaici di Ravenna "Decorative Fabrics in the Mosaics of Ravenna"


A proposito, puoi ordinare il libro direttamente sul sito web dell'autore (https://matveyevajulia.art/en/#book). Per i soci Assobyz c'è uno sconto di 5 euro. Per ottenere uno sconto è sufficiente indicare nei commenti all'ordine "socio Assobyz" indicando il numero di tessera.

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